Contratti di somministrazione: cosa migliorare per renderli ancora più convenienti?

Contratti di somministrazione

La domanda è mal posta ma rappresenta un cruccio per molte Aziende – grandi e piccole – che utilizzano la somministrazione. Dubbio spesso determinato dalla vaga conoscenza di tutte le opportunità del servizio.

Il contratto di somministrazione, ripetiamolo, è il miglior strumento a disposizione di un’azienda oggi, per avvalersi di una flessibilità che i classici contratti di assunzione diretta non consentono. 

Una flessibilità in senso globale e non solo economico, che investe più questioni che ruotano attorno alla gestione complessiva di un lavoratore, anche nell’accezione normativa.

Quanto costa una persona in somministrazione?

Una persona in somministrazione costa di più rispetto a una persona assunta direttamente, altrimenti non esisterebbero le APL. Ma, è necessario distinguere tra costo del lavoro e costo del servizio (ovvero il margine che l’agenzia richiede per la gestione del contratto e per l’attività di reclutamento e selezione).

Il costo del lavoro non può essere ridotto, e poco si differenzia tra assunzione diretta e assunzione in somministrazione. Ovviamente può essere ottimizzato attraverso una gestione oculata dei turni di lavoro (ore maggiorate), delle ore di straordinario, della rotazione delle ferie, del monte ore complessivo di contrattualizzazione: tutte cose che già si fanno con i dipendenti diretti e che a maggior ragione devono essere analizzate anche per i somministrati.

Il costo del servizio invece può essere ridotto certamente attraverso una classica negoziazione tra chi compra e chi vende, ma al cui interno ci sono delle variabili economiche (tariffe) e delle variabili contrattuali (aspetti commerciali) che vanno tutti definiti a seconda dell’analisi dell’organizzazione del lavoro in azienda. Su questo punto quindi è importante non lasciare prezzi incerti (ossia non esplicitati) o condizioni aperte (ovvero non perimetrate).

Pertanto sono fondamentali la conoscenza della propria organizzazione aziendale, l’analisi dell’assetto orario, la definizione delle esigenze economiche ed organizzative e la conoscenza delle opportunità che lo strumento della somministrazione può dare. Tutte queste variabili vanno a definire quello che noi chiamiamo “Profilo di Acquisto” (ossia come sarebbe giusto comprare). 

Solo in quest’ottica di indagine e valutazione si possono individuare le opportunità per rendere ancora più convenienti i contratti di somministrazione e trovare il meccanismo migliore per riuscire a confrontare realmente i costi del contratto diretto con quelli del contratto somministrato.

Le tipologie di contratto di somministrazione

Nel contratto di somministrazione il lavoratore è assunto e retribuito dal somministratore (Agenzie per il Lavoro), il quale invia il lavoratore a svolgere la propria attività presso un cliente e quindi presso l’azienda che ha bisogno di questo servizio. Precisiamo che i lavoratori somministrati hanno gli stessi doveri dei lavoratori dipendenti diretti, e gli stessi diritti ad un trattamento economico (tutti!) e normativo non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello dell’azienda.

Se stai valutando, per la tua azienda, di avvalerti della somministrazione, devi sapere che ci sono fondamentalmente due grandi tipologie di accordo commerciale:

  • a tempo determinato,
  • a tempo indeterminato (anche denominato “staff leasing”).

Se il primo accordo è abbastanza conosciuto perché è il classico lavoro interinale, lo staff leasing è meno noto ma anche il più ricco di opportunità e prevede un’assunzione a tempo indeterminato da parte del lavoratore in capo all’agenzia per il lavoro (l’azienda rimane sempre utilizzatrice).

Si tratta di una forma di flessibilità all’interno di una stabilità calcolata sul medio-lungo periodo e prevede un rapporto solido di integrazione tra azienda utilizzatrice e APL.

Quali sono le parti in gioco nella negoziazione?

Quando valutiamo un contratto di somministrazione dobbiamo considerare che le parti in gioco sono sempre tre:

  • un’agenzia per il lavoro (somministratore);
  • un’azienda che desidera avvalersi della somministrazione di lavoratori (utilizzatore);
  • il lavoratore (somministrato).

L’incrocio di questi tre soggetti da luogo a due contratti: 

  • il contratto commerciale di somministrazione è quello che viene stipulato tra somministratore e utilizzatore, 
  • e il contratto di lavoro subordinato a scopo di somministrazione, stipulato tra somministratore e somministrato e che può essere, appunto, a tempo determinato o a tempo indeterminato.

In questa triangolazione, noi di Mentor & Faber, affianchiamo le aziende per individuare le condizioni economiche e commerciali migliori nel rapporto con l’agenzia per il lavoro, fornendo il nostro know how, costruito in oltre 15 anni di esperienza nel settore, e garantendo l’ottimizzazione nell’utilizzo del servizio per la fase di acquisto, gestione, monitoraggio e anche previsione, attraverso tools personalizzati.

Quello che dovresti sapere quando tratti con le APL

Negoziare con una APL non è mai facile, e richiede una profonda conoscenza delle variabili che abbiamo esplicitato poco fa quali: il costo del lavoro, le normative generali e specifiche, il valore del mercato attuale (“a quanto si compra” che non vuol dire “chi costa di meno”), le tipologie contrattuali, le possibilità di finanziamento per la formazione, etc.

Per rendere più vantaggioso il contratto di somministrazione dovrai prima di tutto analizzare la tua organizzazione del lavoro, il tuo CCNL di riferimento, ed evidenziare le tue esigenze non solo economiche. 

Dovrai poi individuare le diverse ipotesi di soluzione, che solitamente sono più di quelle che una APL ti sottopone. 

Infine dovrai confrontare le diverse opzioni di somministrazione tra loro (cosa non facile) e paragonarle alla facoltà della gestione diretta (ancora più complicato).

Tutto deve essere inserito in un concetto di “fruibilità semplice”, in cui, una volta concluso l’accordo, è facilmente impostabile un’attività di controllo e anche di previsione. Si deve evitare la confusione (es. i troppi preventivi) e l’incertezza; il rapporto di lavoro è sempre in movimento e quindi suscettibile di cambiamenti che devono essere previsti e preventivati senza sorprese. 

Acquistare la somministrazione è un lavoro, e un metodo, che prevede una conoscenza specifica del settore perché in tante aziende rappresenta una delle voci di investimento più onerose e/o incidenti. 

Quindi non è facile e ne abbiamo la prova ogni giorno. Nell’ultimo triennio, dove abbiamo acquistato somministrazione per oltre 10 milioni di euro, confrontandoci con oltre 20 APL, abbiamo ricercato le condizioni migliori per i nostri clienti e per gli oltre 300 lavoratori che abbiamo fatto inserire con questa tipologia di contratto.

E’ sempre bello riuscire a dare un supporto concreto e tangibile alle varie aree aziendali che entrano nel processo di acquisto e gestione, e permettere alle aziende di disporre non solo delle “giuste” condizioni economiche ma anche di semplificarne l’attività di applicazione, controllo e forecast.

Ma è importante anche riuscire a creare un rapporto di fiducia e trasparenza con le agenzie per il lavoro, in modo che siano in grado di garantire la qualità di reclutamento, selezione e gestione, soprattutto in un mercato che ci ha visto acquistare quasi il 70% dei contratti a tempo indeterminato (staff leasing) con oltre 200.000€ recuperati ed investiti in piani formativi.

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