Valentina Alicino
Il mio lavoro è riconducibile a una parola chiave: RELAZIONI. Ho scelto di diventare recruiter già all’università, quando ho capito che questo lavoro è immerso in un flusso di relazioni interpersonali, tra colleghi, candidati, aziende e i loro referenti. È un lavoro fatto di storie e di vite.
COME LAVORO
La mia arma vincente è sempre stata l’empatia: mi ha aperto porte che pensavo impossibili da aprire. Attraverso l’empatia instauro buoni rapporti con chi cerca lavoro e divento un canale di comunicazione e relazione tra domanda e offerta. Con l’empatia sono riuscita a lavorare con una grande multinazionale superando le altissime resistenze che la referente interna aveva per le società di selezione. Con lei ho costruito un rapporto che oggi, a distanza di anni, definirei più amicizia che collaborazione professionale.
I MIEI VALORI
In quali valori credi? Credo moltissimo nell’INSIEME, inteso come famiglia e come team, in ogni sua sfaccettatura insomma. Per realizzarmi come persona devo sentirmi parte di una squadra, far parte di un progetto comune, nel privato così come nel lavoro. Non amo la competizione fine a se stessa, quella che ti porta ad affossare gli altri per emergere. Sono per la squadra senza se e senza ma.
QUALCOSA DI ME
Nata sotto il segno dell’Ariete, testarda come poche, a tratti irascibile quando mi si prende in giro (o ci si prova). Sono quella del “qui ed ora” e dell’organizzazione: vivo di elenchi puntati e di “to do”. I miei due più grandi successi sono le mie figlie, Alice Vittoria e Stella, anche loro arieti (e non solo di segno zodiacale!), con loro è una negoziazione quotidiana. A portare calma in questo caos è mio marito: controller di professione e di indole… tutto a casa, secondo lui, si può risolvere con una formula Excel e una tabella Pivot. Di me, amo l’ironia (autoironia in primis): anche quando tutto sembra andare storto, io sdrammatizzo!
E PER FINIRE…
Amo regalarmi e regalare alle persone del cuore esperienze, attività da condividere o da assaporare. Gli oggetti mi appartengono meno. Quindi sono una persona alla continua ricerca di attività nuove da scoprire e da fare, luoghi da vedere, esperienze da provare e perché no… da condividere sui social (ebbene sì, sono una social addicted).
La mia stagione preferita è la primavera, dove tutto rinasce. La primavera è un periodo di cambiamento, irrompe qualcosa di nuovo e non è un caso che io sia arrivata in Mentor&Faber proprio in questa stagione.
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